Un nuovo rapporto dell’Agenzia di Investigazione Ambientale (EIA) rivela che circa 13.000 ettari di foresta pluviale amazzonica nelle regioni peruviane di Loreto e Ucayali sono stati deforestati dopo essere stati acquisiti da diverse aziende produttrici di olio di palma e cacao tra il 2012 e il 2021. L’indagine mette in luce gravi imperfezioni di gestione sistemica in Perù, in particolare riguardo al possesso della terra, che hanno permesso a società di acquisire illegalmente terreni, abbattere foreste senza permessi, ignorare le normative di protezione ambientale, evitare sanzioni e violare i diritti delle comunità locali. Il rapporto afferma che dal 2012 al 2018, quasi tutta la deforestazione nelle regioni di Loreto e Ucayali è avvenuta senza permessi.
Alcune delle aziende produttrici di olio di palma identificate dall’EIA forniscono i loro prodotti a importanti aziende internazionali, tra cui Kellogg’s, Nestlé e Colgate. La nuova legge forestale peruviana, che consente l’annullamento di qualsiasi deforestazione illegale storica su terreni rurali e agricoli, permetterà solo a queste società di continuare il loro impatto dannoso sull’ambiente, avverte l’EIA.
L’EIA accusa diverse aziende produttrici di olio di palma e cacao operanti nell’Amazzonia peruviana di contribuire sistematicamente alla deforestazione di almeno 13.000 ettari di foreste tra il 2012 e il 2021 nelle regioni di Loreto e Ucayali, secondo un nuovo rapporto condotto dall’Agenzia di Investigazione Ambientale (EIA).
Queste sono informazioni allarmanti e rivelano un grave problema di irresponsabilità aziendale e governativa. La deforestazione dell’Amazzonia rappresenta una minaccia per l’ecosistema unico della foresta pluviale tropicale. Devono essere adottate azioni urgenti per proteggere questa preziosa area da ulteriori distruzioni e violazioni dei diritti delle comunità locali.