Markets React Cautiously to Samsung’s $6.4 Billion US Subsidies

Samsung Electronics ha recentemente ottenuto sovvenzioni del valore di $6,4 miliardi dal governo degli Stati Uniti, con l’obiettivo di creare un ecosistema semiconduttore completo con oltre $40 miliardi di investimenti nel paese. Sebbene questa notizia dovrebbe essere positiva per l’azienda, la risposta del mercato è stata tiepida. Sorgono preoccupazioni sulla redditività degli investimenti di Samsung e sul fatto che questi possano corrispondere all’importo investito.

Gli analisti prevedono che la corsa ai foundry in corso negli Stati Uniti sarà un fattore determinante per il successo delle aziende del settore dei semiconduttori. Pertanto, resta la domanda su chi emergerà come vincitore in questa corsa.

Dopo l’annuncio delle sovvenzioni degli Stati Uniti, i prezzi delle azioni di Samsung Electronics hanno registrato un calo, chiudendo le contrattazioni a 80.000 won, in ribasso del 2,68% rispetto al giorno precedente. Gli investitori istituzionali hanno contribuito alla tendenza alla vendita, determinando un calo più marcato rispetto al mercato nel complesso.

Nonostante l’impatto positivo che potrebbe avere l’acquisizione di clienti in Nord America per Samsung Electronics, le incertezze legate alla concorrenza complessiva nel mercato statunitense limitano i potenziali guadagni in termini di redditività. Ad esempio, Intel è destinata a ricevere fino a $8,5 miliardi di sovvenzioni dal governo degli Stati Uniti nel suo obiettivo di diventare entro il 2030 la seconda azienda di foundry al mondo. Inoltre, TSMC ha pianificato di espandere i propri impianti di produzione in Arizona.

Un analista di NH Investment and Securities ha suggerito che la riservatezza del mercato potrebbe essere dovuta alla mancanza di ordini definitivi da parte di importanti aziende clienti nordamericane. Anche l’entità delle sovvenzioni di Samsung, simile a quella che sta ricevendo TSMC, non ha alzato significativamente le aspettative.

Inoltre, Samsung Electronics si trova di fronte a sfide legate alla gestione di fabbriche all’avanguardia negli Stati Uniti. L’azienda intende produrre semiconduttori avanzati all’estero per la prima volta, introducendo semiconduttori da 2 nm negli Stati Uniti già nel 2026. Tuttavia, le ridotte dimensioni della forza lavoro nella produzione di semiconduttori negli Stati Uniti e gli elevati costi associati alla produzione pongono rischi aggiuntivi.

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