Wykorzystanie wirtualnej rzeczywistości w treningu piłkarzy

La tecnologia della realtà virtuale sta facendo strada nel mondo dello sport, e il calcio non fa eccezione. Uno dei suoi più grandi sostenitori è niente meno che il capitano dell’Arsenal, Martin Odegaard. Ma come utilizza esattamente questa tecnologia durante il suo allenamento?

Odegaard utilizza una tecnica chiamata “scanning” nel suo training. Questa tecnica consiste nel controllare lo spazio intorno a sé e dare un’occhiata dietro la spalla prima di ricevere il pallone. È un aspetto fondamentale per un centrocampista centrale come lui. Ma come ha sviluppato questa abilità?

Il merito va alla startup di Oslo chiamata Be Your Best, che ha sviluppato un software di realtà virtuale per allenamenti di scanning nel calcio. Questo software genera simulazioni di scanning basate su partite reali di calcio. Odegaard ha indossato un visore e si è trasportato nella prospettiva del giocatore sul campo. Con l’aiuto di controller tattili, ha controllato il suo avatar durante il gioco.

Durante la partita, tre aspetti del suo scanning sono stati misurati: la frequenza di scanning, il tempo di scanning e gli sguardi cruciali prima di ricevere il pallone. Altri parametri valutavano la sua consapevolezza della situazione e la capacità di prendere decisioni rapidamente.

La ricerca dimostra che questo metodo funziona. Uno studio ha rivelato che i calciatori che si allenano con Be Your Best migliorano la loro frequenza di scanning e il loro passaggio in avanti, abilità fondamentali per segnare gol. Inoltre, posso assicurarvi che è anche sorprendentemente divertente.

Odegaard ha dato il suo benestare a questo metodo innovativo e ha contribuito al suo sviluppo. Voleva persino testare le sue abilità a una velocità ancora maggiore rispetto a quella delle partite di calcio al massimo livello. Be Your Best ha esaudito la sua richiesta e ora è possibile giocare al 120% della velocità di una partita reale.

Andreas Olsen, il CEO dell’azienda, condivide una storia simile a quella di Odegaard. Da giovane, era un promettente calciatore nell’Accademia di calcio Viking in Norvegia, ma un infortunio ha messo fine ai suoi sogni di calcio. Olsen ha deciso di intraprendere la carriera di imprenditore tecnologico e ha ricevuto una chiamata da un co-fondatore di Be Your Best. Non ha potuto rifiutare l’offerta di tornare nel mondo del calcio in un modo così innovativo.

L’interesse e gli investimenti nelle performance cognitive nello sport stanno crescendo. L’allenatore Arsene Wenger, ex manager dell’Arsenal, crede nell’utilizzo della tecnologia cognitiva nello sviluppo del talento. Anche molte altre squadre di calcio stanno implementando tecnologie cognitive nei loro allenamenti.

Ad esempio, il club francese RC Lens ha recentemente testato un sistema di headset dotati di sensori creato dalla startup Spectre Biotech di Parigi, che identifica i biomarcatori neurologici legati a problemi come la privazione del sonno. Inoltre, il club olandese PSV utilizza test neurologici sviluppati da BrainsFirst, che misurano il “soccer IQ” per guidare lo sviluppo dei giocatori.

Anche il Liverpool FC ha sperimentato sensori cerebrali sviluppati dall’azienda tedesca neuro1, che analizzano lo stato mentale ottimale dei giocatori.

Wenger stesso ha abbracciato la tecnologia cognitiva come parte del suo allenamento. Quando allenava l’Arsenal nel 2017, il club ha testato un sistema di realtà virtuale sviluppato dall’azienda olandese Beyond Sport. Nonostante i giocatori abbiano faticato con uno dei comuni effetti collaterali della realtà virtuale, il mal di movimento, Wenger è rimasto impressionato dai risultati.

“In questo modo puoi metterti al posto di un difensore e vedere esattamente quello che lui vede durante la partita”, ha detto Wenger. “Il fattore visivo e la qualità delle informazioni che ottieni prima di ricevere il pallone saranno sicuramente una tappa decisiva dell’evoluzione”.

L’uso della realtà virtuale nel calcio è stato recentemente dimostrato anche dalla stella del Real Madrid, Aurélien Tchouaméni. Nel settembre dell’anno scorso, il centrocampista francese ha utilizzato Be Your Best per facilitare la sua transizione dal centrocampo alla difesa. Fortunatamente, l’allenamento non gli ha fatto male e il Real Madrid ha vinto la partita con Tchouaméni nel ruolo di difensore centrale.

Domande frequenti:

1. Qual è la tecnica che Martin Odegaard utilizza durante l’allenamento?
Odegaard utilizza la tecnica di “scanning”, che consiste nel controllare lo spazio intorno a sé e dare un’occhiata dietro la spalla prima di ricevere il pallone.

2. Cosa è Be Your Best?
Be Your Best è una startup con sede a Oslo che ha sviluppato un software di realtà virtuale per l’allenamento di scanning nel calcio.

3. Quali aspetti dello scanning vengono misurati durante il gioco?
Durante il gioco vengono misurati tre aspetti dello scanning: la frequenza di scanning, il tempo di scanning e gli sguardi cruciali prima di ricevere il pallone.

4. Allenarsi con Be Your Best migliora le abilità di scanning?
La ricerca indica che allenarsi con Be Your Best contribuisce a migliorare la frequenza di scanning e il passaggio in avanti.

5. Quali altre squadre utilizzano la tecnologia cognitiva nell’allenamento?
Altre squadre, come il RC Lens e il PSV, utilizzano anche tecnologie cognitive nell’allenamento di calcio.

6. Qual è l’interesse e gli investimenti nella performance cognitiva nello sport?
L’interesse e gli investimenti nella performance cognitiva nello sport stanno crescendo costantemente.

Termini chiave:

– Scanning: La tecnica di controllare lo spazio intorno a sé e dare un’occhiata dietro la spalla prima di ricevere il pallone.
– Be Your Best: Una startup con sede a Oslo che ha sviluppato un software di realtà virtuale per l’allenamento di scanning nel calcio.
– Tecnologia Cognitiva: L’uso della tecnologia per allenare la mente dei giocatori di calcio.

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