Antitrust Crackdown on Big Tech: The Battle for Competition

Le autorità antitrust statunitensi stanno intensificando i loro sforzi per limitare i Big Tech, segnalando un cambiamento significativo del settore. La Federal Trade Commission (FTC) e il Dipartimento di Giustizia (DOJ) hanno avviato cinque casi principali contro importanti aziende tecnologiche statunitensi, tra cui Google, Apple, Amazon e Meta. Questi casi, avviati sia durante l’amministrazione Trump che Biden, mirano a sfidare il dominio di questi giganti tecnologici e portare sostanziali cambiamenti nelle loro pratiche commerciali.

Mentre Washington è stata relativamente silenziosa sui casi di Big Tech dalla sua battaglia con Microsoft negli anni ’90, la nuova generazione di casi trae ispirazione dalle azioni intraprese in Europa e altrove. Le accuse contro queste aziende tecnologiche vanno dalla limitazione della concorrenza al danno ai consumatori, suscitando richieste di cambiamenti significativi nelle loro attività.

I casi, che stanno procedendo davanti a diversi giudici federali e su linee temporali diverse, potrebbero protrarsi per anni a causa di possibili appelli. La decisione iniziale sul primo caso contro Google, incentrato sulle sue attività di motore di ricerca, potrebbe essere raggiunta entro la fine di quest’anno. Un altro caso di Google mirante al suo dominio nella pubblicità digitale è in corso, insieme a cause contro Amazon e Meta.

Questi sforzi antitrust sono stati accolti con applausi dai legislatori, riflettendo la frustrazione del pubblico per il potere esercitato dalle grandi aziende tecnologiche. Tuttavia, alcuni membri del mondo degli affari e della professione legale mettono in dubbio la validità delle cause, affermando la loro fragilità legale o motivazioni politiche.

La presidente della FTC, Lina Khan, difende i casi, sottolineando la necessità di proteggere i consumatori e affrontare le questioni reali che influenzano la vita delle persone. Lei respinge le critiche e sostiene un approccio basato sui fatti anziché fare affidamento su presupposti superati. Tuttavia, un sondaggio condotto tra i migliori studiosi di antitrust suggerisce che i casi potrebbero incontrare delle sfide. Molti intervistati ritengono che la maggior parte dei casi fallirà, con i casi di Google visti come più solidi e quelli di Amazon ritenuti più deboli.

È da notare che il “zar” della concorrenza dell’UE, Margrethe Vestager, esprime rammarico per non esser stata più aggressiva nelle sue precedenti decisioni antitrust. Lei crede che il tempo stringe e la concentrazione aumenta in tutte le giurisdizioni, sottolineando la necessità di azioni più coraggiose. Vestager sta conducendo la propria ondata di casi contro le aziende tecnologiche, con alcune accuse di essere ingiustificate o legalmente creative.

Mentre la battaglia per la concorrenza è in corso, l’esito di questi casi antitrust avrà implicazioni di vasta portata per il futuro dei Big Tech, potenzialmente rimodellando il settore e ripristinando un campo di gioco più equo.

The source of the article is from the blog newyorkpostgazette.com